PANTHEON DEI RE
Il Museo della Real Collegiata di San Isidoro comprende nella sua visita questo gioiello unico dell’arte medioevale, il Pantheon dei Re, conosciuto come “la Cappella Sistina dell’Arte Romanica”.
L’antico nartece della chiesa palatina cambia funzione per trasformarsi nel Cimitero Reale dove riposano 33 membri della Corte di León: 11 re, 12 regine, 10 infanti, 9 conti e vari nobili.
Di pianta quadrata e divisa in tre navate a volta, i suoi archi sono sostenuti da 21 capitelli romanici di grande carica simbolica: alcuni rappresentano ortaggi, con figure zoomorfe e ornamenti, che sorprendono in quanto si tratta dei primi in Spagna a riprodurre scene evangeliche come la resurrezione di Lazzaro e la guarigione del lebbroso.
Tuttavia, ciò che rende questo luogo indubbiamente unico, sono i murales che decorano le sue sei volte i quali hanno fatto in modo che il luogo fosse ribattezzato come "La Cappella Sistina dell’Arte Romanica". Si tratta di affreschi su stucco bianco, risalenti ai primi anni del XII secolo. Il programma iconografico è suddiviso in tre cicli relazionati con la liturgia mozarabica.
Il primo ciclo, che fa riferimento alla nascita di Cristo, è composto dall'Annunciazione alla Vergine, la Visitazione, l'Annuncio ai pastori e la Strage degli Innocenti, piena di realismo ed espressività. Spicca l'Annuncio ai pastori, una pietra miliare nella pittura romanica; si tratta di una scena bucolica ambientata nella montagna medioevale di León attraverso la quale il pittore trasmette informazioni molto preziose sulla León della sua epoca: come ci si vestiva o quali animali esistevano nella zona (come le capre o il cane che senza dubbio è una specie autoctona di León).
Il secondo ciclo è quello relazionato con la Passione di Cristo ed è costituito dall’Ultima Cena, che viene celebrata in un ambiente sontuoso in cui è rappresentato Marcial, il maggiordomo, un personaggio d’influenza francese; la scena dell’Arresto, nella quale in un angolo appare il gallo della Passione e la Crocifissione, dove i re di León sono rappresentati come oranti ai piedi di Cristo.
Il terzo ciclo è quello della Glorificazione secondo la visione dell'Apocalisse di San Giovanni e del Pantocratore, con un Cristo in gloria nell’atto di benedire, posto nella mandorla mistica e circondato dal tetramorfo. Situato nell'intradosso dell'arco, troviamo il dipinto più famoso, il Calendario Agricolo, attraverso il quale Cristo è rappresentato come Signore del Tempo. Si tratta di dodici medaglioni che mostrano la vita degli abitanti di León dell’epoca nel corso dell'anno: riscaldandosi al fuoco, potando la vite, preparandosi per andare in guerra, raccogliendo il grano, vendemmiando ecc.